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Collaborazioni a progetto: le modifiche del DL n. 76/2013

Con il DL n. 76/2013 il legislatore ha modificato parzialmente l’ambito e le condizioni di applicazione dell’istituto della collaborazione a progetto, recentemente riformata dalla legge n. 92/2012 (c.d. riforma del lavoro). Dalle modifiche apportate dal DL n. 76/2013 si rileva la tendenza a riavvicinare (dopo le modifiche radicali della riforma del lavoro) la collaborazione a progetto al lavoro di tipo subordinato. Innanzitutto, secondo le nuove disposizioni, il contratto di collaborazione ora non può prevedere lo svolgimento di mansioni meramente esecutive e ripetitive. Una seconda modifica, invece, riguarda l’estensione della disciplina riguardante la convalida delle dimissioni del lavoratore e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, quale condizione per la validità delle stesse. Appare chiaro, quindi, che: i) aumenta l’ambito di applicazione del lavoro a progetto, tramite una riduzione delle condizioni ostative al suo utilizzo, anche in riferimento a quelle mansioni meno qualificate (prima veniva previsto il divieto nel caso di mansioni esecutive o ripetitive, ora devono coesistere entrambe le condizioni); ii) vengono applicate le tutele concernenti la convalida delle dimissioni anche in riferimento del contratto a progetto, eliminando di fatto una delle differenze tra lavoro a progetto e lavoro subordinato.