Comunicato n. 6: Approccio Manageriale o Imprenditoriale???????

In questo particolare momento storico, ci viene chiesto da diversi Imprenditori del settore turistico se la stagione 2020 potrà aprirsi, quando sarà possibile farlo e a quali condizioni (possibilità e condizioni ad oggi ancora non conosciute).

Per tentare di rispondere alla domanda e formulare successive analisi, facciamo un esempio teorico, stressando provocatoriamente i relativi numeri: 
Stando chiusa, l’attività mi costa comunque 20 con la relativa perdita secca; aprendo l’attività potrebbe incassare 30, ma i costi aumenterebbero (con una gestione molto oculata ed efficiente) a 65; la perdita quindi potrebbe essere di 35 anziché di 20.
Mi conviene aprire o stare chiuso? Quale decisione assumo? 
Analizzando i numeri, con un approccio manageriale, la risposta è scontata. Conviene rimanere chiusi.

Utilizzando la Nostra esperienza al fianco degli imprenditori, con un approccio sistemico, possiamo offrire una modalità di analisi più ampia.

Crediamo che nell’analisi aziendale si debbano aggiungere una serie di altri punti, che qui sinteticamente elenchiamo:
Mantenimento in efficienza della struttura aziendale sia nella componente fisica (impiantistica, macchinari, ecc ) sia nell’avviamento aziendale e nel “marchio”;
Preservare un nucleo importante dei propri collaboratori/dipendenti;
Mantenere e fidelizzare la clientela;
Soprattutto mantenere attiva l’azione imprenditoriale e la sua continua evoluzione, anche di “pensiero”.
Aggiungiamo una serie di altri punti, che qui si elencano sempre sinteticamente, che denotano la rilevanza sociale dell’attività aziendale:
Occupare persone e continuare la “cultura” del lavoro e non dell’assistenza;
Mantenere la struttura dell’indotto (artigiani, service, fornitori, ecc);
Coinvolgere le attività professionali, ecc.

Inoltre l’azienda è una componente fondamentale (insieme alle altre) del complesso aspetto sistemico dell’industria turistica dell’accoglienza della Romagna:
Ogni azienda è parte importante e decisiva di come viene percepita, dai nostri clienti/turisti, la Nostra Romagna e la Sua identità, riconosciuta da tutti come unica al Mondo.
Se condividiamo anche questo ultimo punto di analisi risulta necessario che tutti Noi partecipiamo a questo sforzo collettivo e che ognuno faccia la sua parte.

Ci riferiamo:
Ai Comuni per quella che riguarda le imposte locali/tariffe dei servizi Pubblici (se le aziende lavoreranno meno, dovranno anche pagare meno);

Alle Banche, già con i Decreti vari Covid19 possono fare molto, ma è necessaria la massima celerità e la flessibilità della loro azione per ottenere la massima efficacia. Inoltre aggiungeremmo anche una sorta di “sterilizzazione” poi per l’anno 2021, oltre a quello fiscale di competenza dello Stato, quando analizzeranno i bilanci delle aziende che magari avranno chiuso in perdita;
Proprietari immobiliari, non gestori, che dovranno condividere una parte dei sacrifici concordando riduzioni dei canoni;

A tutti i restanti attori della filiera (dai dipendenti, ai professionisti, fornitori, artigiani, ecc) i quali dovranno operare una “compressione” dei costi necessaria a sostenere le attività in questa situazione straordinaria.
Tutto questo al fine che, in quell’ipotetico esempio di perdita di 35, possa in un qualche modo essere “ripartito”, per tentare di portalo almeno a 20, fra tutti gli attori della filiera dell’industria turistica Romagnola, una sorta di “catena del disvalore”.
Può sembrare una “follia” aziendale economica, ma tutti ci dicono che si deve cambiare il Paradigma. E se questo non è un cambio di paradigma……

Tutto questo sarebbe una incredibile “creazione di valore” per gli anni successivi e che porterebbe ad una grandissima ripartenza già dall’estate 2021.

I sacrifici, di tutti, di quest’anno, per il futuro.

Non c’è bisogno di spiegazioni su questo punto.

Ancora una volta il “sistema Romagna” si distinguerebbe e rimarcherebbe la propria unicità.

A questo punto, crediamo che sia inutile che Vi si esponga la Nostra risposta alla domanda iniziale.